In Olanda abitano e lavorano più di 45.000 professionisti
italiani, di cui la maggior parte in posizioni di responsabilità. Fra le tante
nazionalità attive in Olanda, di regola gli italiani vengono particolarmente
stimati per l’alto livello di preparazione professionale e per l’energia con la
quale si dedicano alle proprie funzioni. Gli italiani si trovano in genere
nelle grandi multinazionali, nelle università e negli istituti pubblici internazionali,
ambienti dove l’inglese è lingua franca e dove quindi non è necessario
conoscere la lingua olandese.
I professionisti italiani si sono organizzati in vari fori,
ad esempio il gruppo Italian Professionals Netherlands che si trova in
LinkedIn, come anche in altri social media.
Ogni anno viene premiato l'Italiano in Olanda che ha dato
maggior contributo ai rapporti fra i due paesi e al prestigio dell’Italia in
Olanda. Quest’anno il titolo è andato a Raffaella Morganti, professore di
Astrofisica all’Università di Groningen per il suo lavoro accademico e la sua
capacità di creare e guidare team multinazionali efficaci.
Il successo degli italiani in Olanda ha sicuramente da fare
con il clima multinazionale e stimolante che si è andato a creare in varie
regioni del paese: quest’anno la provincia di Utrecht, nel centro geografico
dei Paesi Bassi, si è confermata come la regione europea più competitiva
secondo l’indice stabilito dall’Unione Europea (European Competitive Index,
della Commissione Europea), per una serie di fattori fra cui la propensione e
la capacità di accogliere e remunerare il talento straniero, ma è l'intera
Olanda a caratterizzarsi per l'ambiente stimolante e molto favorevole allo
sviluppo sia umano che professionale.
Intorno a varie università olandesi si sono creati dei poli
scientifico-industriali dove imprenditori innovativi e il mondo accademico si
incontrano e collaborano nel lancio di prodotti di alta tecnologia e nuove
tecniche di produzione. Uno di questi poli è quello dell’Università di
Ingegneria di Eindhoven, che negli ultimi 20 anni ha sviluppato in
collaborazione con la multinazionale dell’elettronica Philips una vera e
propria powerhouse di piccoli start-up tecnologici.
Un risultato di questo connubio favorevole fra imprenditoria
e mondo accademico si trova nella posizione di punta che i Paesi Bassi
ricoprono nello sviluppo della stampa 3D a livello mondiale.
Nonostante in Olanda l’attuale livello di disoccupazione sia
relativamente alto ed il clima politico non sia più favorevole come una volta
verso l’immigrazione, il professionista straniero rimane molto ben visto. Anzi,
nonostante il momento economico negativo, si verifica attualmente una mancanza
in particolare di personale tecnico altamente qualificato, per cui il primo
ministro Rutte di recente ha dichiarato che considera prioritario promuovere in
tutti i modi l’immigrazione di personale straniero che possa colmare questa
lacuna.
Come si deve muovere il manager italiano interessato a
proseguire la propria carriera nei Paesi Bassi?
Gli arrivi seguono due tracciati ben distinti: la maggior
parte dei manager italiani attivi in Olanda è arrivato grazie a spostamenti e
progressi di carriera all’interno della loro organizzazione di provenienza, es.
carriere internazionali all’interno di multinazionali italiane e non, bandi
universitari ecc. Per questa categoria in particolare gli ostacoli logistici
sono limitati. È molto comune la figura del manager ‘expat’ che si porta dietro
la famiglia e che quindi deve trovare una casa, scuola per i figli, un lavoro
per la moglie ecc. Ma si vede anche, e sempre più di frequente, il manager
italiano che pendola fra i due paesi, facendo la settimana lavorativa in Olanda
e lasciando la sua famiglia in Italia. In questo modo si semplifica naturalmente
di molto la gestione dell’espatrio.
Per il manager che si muove per conto proprio il discorso,
soprattutto all’avvio, è più complesso ma non impossibile. Esistono vari canali
predisposti che possono essere d’aiuto. Ci sono agenzie interinali che si
specializzano nella mediazione per personale di madrelingua italiana, oltre a
fornire altri servizi d’impresa per l’imprenditore italiano in Olanda.
Molto importanti sono anche i canali informali, laddove la
stragrande maggioranza delle nuove assunzioni si origina in contatti personali
indiretti (non da confondere con meccanismi nepotistici, che sono praticamente assenti nella
quotidianità imprenditoriale ed istituzionale). Sicuramente bisogna essere
disponibili per passare periodi consistenti nel territorio per crearsi una rete
efficace. Chi ci prova troverà comunque molte porte aperte facendosi
indirizzare dai propri interessi e dalle proprie capacità professionali.
È molto importante farsi consigliare bene sul punto della
fiscalità. Fra Italia e Paesi Bassi vige un’accordo fiscale che prevede che il
manager residente in Italia che guadagna in Olanda debba comunque al fisco
italiano ogni vantaggio eventualmente a lui favorevole della fiscalità
olandese. In poche parole: inutile sperare in vantaggi fiscali se non si è
disposti di spostare la residenza (in termini di centro degli interessi
economici e personali).
Per il giovane manager ed il neolaureato che è interessato a
percorrere la strada suindicata di trovarsi uno sbocco professionale per conto
proprio nei Paesi Bassi di recente è stata fondata FuturoNL. Tramite tale
struttura un gruppo di olandesi residenti in Italia fornisce consigli pratici,
contatti ed assistenza generale a chi si vuole informare in preparazione di un
proprio spostamento in Olanda, sulla base del volontariato.
FuturoNL è in contatto con istitut
i
come AlmaLaurea per poter accedere al suo database di laureati a cui offrire la
propria assistenza. Per lo stesso motivo collabora con La Fonderia Dei Talenti
(www.lafonderia.org), che offre la sua capacità di raggiungere il talento
italiano in tutto il mondo.
Per avere un primo contatto ed approfondire quel che
FuturoNL può fare per te, chiama il 366 5299022 oppure scrivi a
erik.kooijmans@startnl.it.
Erik Kooijmans,
consulente export di importanti PMI emiliane.
Olandese di origine ma residente a Bologna, possiede uno
studio in entrambi i paesi, fra i quali divide il suo tempo e la sua attività
professionale.